Questa mattina ci alziamo più tardi del solito, la baia è stupenda, di un azzurro incredibile con l’acqua che sembra quasi uno specchio. La brezza non si è ancora alzata, il sole ha appena acceso il suo fornello e bisogna pazientare un attimo perché si facciano sentire gli effetti convettivi sull’aria circostante. Di solito la termica in un continuo crescendo si presenta sul palcoscenico delle ioniche verso le una. Ieri abbiamo avuto un piccolo, ma breve assaggio, ed abbiamo utilizzato solo il genoa. Ancora troppo poco per dare un giudizio sulle qualità veliche di Katlen. Dopo colazione scendiamo a terra e facciamo un po’ di spesa in paese, ma come! siamo partiti ieri ed abbiamo già bisogno di fare cambusa?In tarda mattinata ci spostiamo ad Amouso, una piccola e graziosa insenatura dove può rimanere solo una barca. Il frinire delle cicale è assordante e gli olivi rimandano i riflessi argentati delle loro foglie. L’acqua è di uno splendido smeraldo, il fondale misto a sabbia e posidonie sembra a portata di mano.
Non appena la brezza si fa più insistente armiamo la randa e ci dirigiamo verso Sivota uno splendido paesino in una baia completamente riparata il cui accesso avviene attraverso un breve canale. Riduciamo per sicurezza la randa recuperando una mano di terzaroli e schizziamo con un vento di circa 20 nodi.La soddisfazione è evidente, Katlen ha superato la sua verifica a vela con estrema dignità. Pur essendo piuttosto pesante la sua velocità è sorprendente, ma soprattutto l’entrata sull’onda è quasi impercettibile. La coperta a prua tende a bagnarsi, tipico di queste imbarcazioni fatte per assecondare il mare e non per sfidarlo in corse sfrenate a pelo d’acqua.